Referendum, Meloni: “Quesito sulla cittadinanza una sciocchezza, legge non va cambiata”

Il quesito sulla cittadinanza è stato una "sciocchezza: solo chi vive nei salotti eleganti e frequenta club esclusivi" poteva pensarlo, e "denota anche un certo provincialismo" perché molti oramai "vivono più di 5 anni in un paese e poi si trasferiscono altrove, non mi sorprende che anche molti di sinistra abbiano bocciato il quesito, molti più di quanti immaginassi". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in videocollegamento con la celebrazione del 25° anniversario di Libero quotidiano.
La premier prosegue: "Continuo a pensare che non serva cambiare la legge, sono molto contenta di essere sulla stessa linea della stragrande maggioranza degli italiani, bisogna avere l'umiltà di tenere conto di quello che pensa la stragrande maggioranza degli italiani".
"Dall'inizio di questa vicenda – aggiunge - non ho capito il senso di presentare referendum abrogativi di leggi fatte dalla sinistra e dire che era un test per il governo: invece mi pare che si sia trattato di un referendum sulle opposizioni e il risultato è abbastanza chiaro. Nella maggioranza non cambia niente noi andiamo avanti con il nostro lavoro".
Meloni, riferendosi all’opposizione, afferma: "Abbiamo un'opposizione che non solo dichiara vittoria anche senza aver raggiunto il quorum, ma che proclama trionfante che la Meloni è stata sconfitta perché il numero di chi ha votato sì" al referendum dell'8 e 9 giugno "è superiore ai voti che il centrodestra ha raccolto alle politiche, cosa peraltro non vera".
Parlando del rapporto con gli Stati Uniti e con il presidente Donald Trump, la premier dice: "Io penso che Trump sia un leader coraggioso, schietto, determinato che difende i suoi interessi nazionali. Io mi considero una persona schietta, coraggiosa e determinata che difende i suoi interessi nazionali. Quindi, direi che ci capiamo bene anche quando non siamo d'accordo". E sulla rottura tra Elon Musk e l’inquilino della Casa Bianca commenta: "Ho visto che Musk si è scusato per alcuni suoi tweet dicendo che era andato oltre, penso abbia fatto bene e ho visto che il presidente Trump si è dichiarato disponibile a una ricomposizione che penso sarebbe una buona notizia".
La Repubblica